Meno di un anno fa, un cedimento strutturale in un istituto scolastico, a Rivoli, provocava la morte di un giovane studente diciassettenne ed il ferimento di altri giovani.
La scorsa settimana a Milis crollava il tetto dell’istituto delle scuole elementari, e, ieri mattina un cedimento strutturale è stato rilevato all’apertura della scuola elementare di via Solferino.
Questa è la sicurezza in cui in cui quotidianamente migliaia di giovani studiano e centinaia di insegnati e collaboratori, lavorano.
E’ di contro noto che la Regione Sarda aveva, per la triennalità 2006-2009, bilanciato svariati milioni di euro per opere di ristrutturazione, risanamento e messa in sicurezza dell’edilizia scolastica, ci chiediamo come mai, possano accadere simili cedimenti, e in tal caso come i nostri comuni abbiano speso tali fondi.
Il dato di fatto è che in via Solferino, 27 piccoli allievi di una classe prima sono salvi per “miracolo”, e 300 studenti sono in “vacanza forzata” fino a venerdì.
La scuola di via Solferino è un edificio realizzato 80 anni fa che è stato interessato di recente da lavori importanti di manutenzione e tinteggiatura.
Apprendiamo dalla stampa le dichiarazioni del D.S. dottor Enna, la visita ispettiva dei tecnici comunali, avvenuta come di rito prima dell’inizio dell’anno scolastico, non aveva rilevato nessun rischio, ma in realtà i vigili del fuoco dichiarano che diverse aule dell’edificio siano a rischio di cedimenti.
Sinistra e Libertà, si chiede come sia possibile una tale situazione,e soprattutto come sia potuta avvenire una simile leggerezza e superficialità.
Ci chiediamo dunque come essi siano stati spesi, ma continuiamo a sottolineare la gravità dell’episodio va rimarcata a chiare lettere, perché se il crollo fosse avvenuto di giorno a quest’ora probabilmente ci troveremmo dinnanzi ad un lutto cittadino.
Ben sappiamo quale sia la situazione dell’edilizia scolastica e se, sia nel caso di Milis che in quello di Oristano, non ci si è trovati dinnanzi ad avvenimenti ben più gravi essa è pura casualità. Su Oristano vengono da noi velatamente evidenziati disagi e disguidi probabilmente dovuti alla scarsa attenzione causata della situazione attuale dell’amministrazione comunale con il continuo cambio di deleghe: certo è che è fondamentale ed auspicabile che in entrambi i casi si faccia luce sulle responsabilità oggettive dei fatti accaduti.
Nel caso di Oristano sappiamo essere state depositate diverse interrogazioni sull’edilizia scolastica, come Sinistra e Libertà restiamo colpiti dal fatto che edifici anche storici, come quello di via Solferino possano essere cosi poco “curati”.
Diverse sono poi le segnalazioni che in queste ore, come parte politica abbiamo ricevuto, sullo stato delle strutture edilizie a carico comunale, chiaro è che le strutture oristanesi non godono di ottima salute e sarebbe necessaria un’indagine conoscitiva migliore.
Se, l’edilizia scolastica comunale non è dignitosa come è ampiamente dimostrato dai dati di fatto, sicuramente non può essere ritenuta buona neppure quella degli istituti superiori, notoriamente a carico dell’amministrazione provinciale, istituti inadeguati, spesso con gravi problemi strutturali e dove le norme minime di sicurezza sono quotidianamente violate.
Sinistra e Libertà oristanese, intende dunque portare avanti una piccola inchiesta di monitoraggio della situazione edilizia scolastica mettendo a disposizione il suo contatto email: sxlibertaor@gmail.com per studenti, docenti, collaboratori scolastici, insegnanti che vogliano segnalarci l’attuale situazione del loro istituto possibilmente fornendoci anche in via anonima materiale fotografico.
Se dal primo momento ci siamo schierati al fianco dei precari in lotta, per tutelare la pubblica istruzione, oggi è più che mai palese che non si può tutelare la pubblica istruzione senza passare dalla situazione reale di tutto ciò che concerne l’istruzione e quindi anche con l’analisi e la risoluzione della situazione strutturale degli edifici che ospitano studenti e lavoratori.
Oristano 14 ott 2009
Per il coordinamento SeL
eleonora casula
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